Il 30 aprile del 2009 in Roma è stato costituito ufficialmente il Comitato per la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace 2010.
Il Comitato della Libertà è stato ideato dal Dott. Giammario Battaglia - Spin Doctor, Event Manager e Project Manager Social Customer Care.
Dopo aver raccolto oltre 16.000 adesioni in tutta Italia, il Comitato, il 16 gennaio 2010, ha inviato la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace 2010 al Comitato Nobel Norvegese.
Il primo firmatario Parlamentare della candidatura è stato l'on.le Emerenzio Barbieri del PDL. Il sito web, alla data del 16 gennaio 2010, è stato visitato da 1.700.000 utenti. Il Comitato, raggiunto lo scopo prefisso si è sciolto il 30 gennaio 2010.
Il 3 DICEMBRE 2009 il reportage di Sebastien Lagay: "L'Italie des Berlusconiens" sull'attività del Comitato Silvio Berlusconi Nobel per la Pace 2010, è stato il più visto in Francia, campione di audience, con il 20,8% di share, mentre il 15 OTTOBRE 2009 il Comitato per il Nobel a Silvio Berlusconi ha partecipato alla trasmissione ANNOZERO di RAIDUE.
"Silvio Berlusconi non è contro la legge. Silvio Berlusconi non è contro la Costituzione. Silvio BERLUSCONI è fedele alla Costituzione. Il vero pericolo sono i COMUNISTI, ora riciclati nel PD, che VOGLIONO NUOCERE CON LA CATENE DELLA COSTITUZIONE". (Giammario Battaglia rivolto all'On.le Pierluigi Bersani del PD)
"La pace può", l'inno di Silvio Berlusconi Nobel 2010.
Musica del maestro Pino di Pietro.
Testo di Loriana Lana. Cantano Loriana Lana ed il tenore Sergio Panajia.
"La pace può miracolo la guerra è stata solo un incubo voglio un abbraccio che sia unico e dove sei sarò".
" Silvio Berlusconi è un uomo che ha saputo coniugare, con la sua vita, le sue opere ed azioni, il pensiero liberale di Milton Friedman, l´umanesimo economico di Wilhelm Röepke, l´aspirazione di Muhammad Yunus a creare un sistema capitalista inclusivo e non esclusivo". Nato a Milano, il 29 settembre del 1936, nel 1962 inizia la sua attività di imprenditore nel settore edile. Diventa il primo operatore italiano nella realizzazione di centri residenziali e centri commerciali (Milano 2, Milano 3, il Girasole). Nel 1980 fonda Canale 5, la prima rete televisiva nazionale, a cui si aggiungono Italia 1 (1982) e Rete 4 (1984). Grazie al successo ottenuto in Italia diffonde la televisione commerciale in Europa: in Francia con La Cinq (1986), in Germania con Telefünf (1987), in Spagna con Telecinco (1989).Nel 1992, scoppia il caso giudiziario di Tangentopoli ed un’intera classe politica viene azzerata. Poichè il Paese rischiava di finire nelle mani delle Sinistre, che prospettavano un futuro illiberale e di povertà, il 26 gennaio 1994, Silvio Berlusconi prende la decisione di abbandonare la sua attività imprenditoriale, per dedicarsi interamente alla politica e per contrastare la possibile dittatura silenziosa della gioiosa macchina da guerra, messa in campo da Achille Occhetto, ex segretario del Partito Comunista Italiano, poi PDS.Fonda Forza Italia e si afferma alle elezioni politiche nel 1994 e nel 2001, diventa Capo del Governo, ma non riesce a realizzare compiutamente il suo programma elettorale di rinnovamento dell’Italia, a causa dell’opposizione di alcune forze politiche della sua stessa maggioranza, troppo legate a logiche di partito.Il 10 aprile2006 perde, per pochi voti contestati, le elezioni, ma, il 2 dicembre 2006 più di un milione di italiani riuniti in Roma gli chiedono un atto di coraggio e di liberarsi dall’abbraccio mortale di alcuni dirigenti politici incapaci di lavorare per un’Italia migliore, e, soprattutto del Governo Prodi, incapace, quest’ultimo di risolvere qualsiasi problema, e che aveva portato il prestigio italiano all’estero ai minimi storici.L’immagine dell’Italia nelle tv di tutto il mondo era, infatti, quella di Napoli sommersa dai rifiuti.Il 18 novembre 2007 in Piazza San Babila a Milano annuncia di voler costituire un nuovo partito, al fine di riunire tutti i moderati ed il 14 aprile2008, dopo la caduta del Governo Prodi, viene rieletto in Parlamento e nominato Capo di Governo.In soli 100 giorni risolve il problema dei rifiuti a Napoli ed il 29 marzo 2009 fonda il Popolo della Libertà.L’Italia, che per copa delle Sinistre, si era mostrata per ben due anni, dal 2006 al 2008, subalterna in Europa, ondivaga nella politica in Medio Oriente, incerta nei confronti delle minacce del terrorismo internazionale, nei rapporti con gli Stati Uniti e con la Nato, titubante nel mantenere gli impegni presi, grazie a Silvio Berlusconi riacquistava la fiducia internazionale ed il ruolo che le spettava come Paese fondatore dell’Unione Europea.
LA CRISI RUSSIA - GEORGIA
Mai avremmo ottenuto un accordo tra georgiani e russi se Berlusconi non avesse fatto valere i suoi antichi legami di amicizia e fiducia con Vladimir Putin » (Nicholas Sarkozy, 24 febbraio 2009).«Con Berlusconi ci siamo sentiti per mettere fine alla guerra. Mi piace. Ha dato prova di essere una persona intelligente, capace di muoversi con efficacia a livello diplomatico» (Mikhail Saakashvili, 19 maggio 2009).Nei giorni più difficili della guerra tra Russia e Georgia, il presidente Berlusconi ha messo in campo i suoi buoni rapporti con Vladimir Putin per fermare l'ingresso dei carri armati russi che si trovavano, a sole due ore (15 km), da Tiblisi. Successivamente, il premier Berlusconi si è adoperato per fare in modo di giungere a una soluzione equilibrata della questione, assicurando il forte contributo dell’Italia all’azione condotta da Nicholas Sarkozy, presidente di turno dell’Unione Europea. Il Consiglio europeo straordinario tenutosi il primo settembre a Bruxelles, ha fatto propria la linea del “buon senso” fortemente auspicata dall’Italia. Da un lato l’Europa ha stigmatizzato il comportamento russo nel Caucaso e ha confermato la richiesta alla Russia di completare il ritiro delle sue truppe dalle zone occupate come condizione per negoziare accordi commerciali con Mosca; dall’altro lato non si sono imposte sanzioni e non si è interrotto il dialogo con la Russia, partner strategico irrinunciabile per la stabilità del mondo. Se la crisi in Georgia non fosse stata risolta positivamente, si sarebbe ripiombati in un clima da nuova guerra fredda, con migliaia di morti alle spalle. Una vera e propria catastrofe. L'inizio di una terza guerra mondiale.
L'ACCORDO SULLA RIDUZIONE DELLE TESTATE NUCLEARI
Il 2008 è stato caratterizzato da una forte contrapposizione tra la Russia e gli U.S.A.
Il Governo americano aveva impiantato delle batterie missilistiche nella Repubblica Ceca ed in Polonia ed aveva chiesto alla Georgia ed all'Ucraina di entrare nell'Alleanza Atlantica.
Per tutta risposta, il Governo Russo aveva piazzatto dei missili contenenti testate atomiche a Kaliningrad.
Silvio Berlusconi, durante il G20 che si è tenuto a Londra, ha mediato tra le posizioni di Barak Obama e Dmitri Medvedev e li ha invitati al dialogo
Grazie a tale mediazione, gli USA e la Russia hanno firmato uno storico accordo di riduzione delle testate nucleari, due giorni prima del G8 che si è tenuto nella città dell'Aquila. Il preludio ad un nuovo mondo senza armi atomiche.
LE MISSIONI ITALIANE DI PACE
Silvio Berlusconi, consapevole dei doveri propri di una grande democrazia, ha sempre sostenuto, contro il parere contrario delle Sinistre, l’invio dei nostri militari nei territori di guerra, al fine di impegnarli in missioni di pace e di contrasto al terrorismo internazionale. I militari italiani infatti sono apprezzati, ascoltati e richiesti, per le loro capacità e per i risultati ottenuti sul campo. In tutti i contesti in cui sono impiegati, le donne e gli uomini dei nostri contingenti si fanno apprezzare per il loro coraggio, la loro preparazione, la loro umanità, la loro capacità di entrare in relazione con le popolazioni civili che sono chiamati a proteggere.
IL TRATTATO CON LA LIBIA, LE SCUSE PER IL COLONIALISMO, E LA DIPLOMAZIA COMMERCIALE
Silvio Berlusconi non solo è stato l’artefice delle positiva mediazione tra USA e Libia e della ripresa dei rapporti diplomatici tra i due Stati, ma è stato il protagonista della storica firma del trattato di amicizia e di cooperazione con la Libia.
Il trattato ha chiuso la questione del riconoscimento dei danni morali e materiali per il tempo in cui la Libia è stata una colonia italiana (1911-1945).
L’Italia, grazie a Silvio Berlusconi, è il primo Paese che nel rapporto con una ex-colonia ha riconosciuto le proprie responsabilità con atti concreti.
Muammar Gheddafi nella conferenza stampa del 10 giugno 2009 a Villa Madama ha dichiarato: “Un'era si è chiusa e ne è iniziata una nuova”. “I governi precedenti - ha detto Gheddafi - hanno fallito. Con loro non siamo riusciti. Quella di Berlusconi è stata una decisione storica coraggiosa, nel chiederci scusa per il colonialismo".
"Berlusconi è un uomo di ferro che ha preso una decisione storica".
"Riconoscere" la sofferenza creata, ha continuato Gheddafi, ha avuto il valore di "un simbolo di condanna … del dolore arrecato al nostro popolo”.
Ha poi concluso Gheddafi: “l'Italia è l'unico tra gli Stati coloniali a cui non possiamo rimproverare nulla, perché si è purificato da politiche imperialiste”.
NOMINA RASMUSSEN SEGRETARIO GENERALE NATO ED IL RITORNO ALLO SPIRITO DI PRATICA DI MARE
Grazie ai buoni rapporti creati in questi anni, in questo caso, soprattutto con la Turchia, e grazie alla ottima considerazione internazionale conquistata con il buon governo, Silvio Berlusconi ha anche avuto un ruolo decisivo nella nomina di Anders Fogh Rasmussen a segretario generale della Nato. Nella conferenza stampa finale del vertice Ue-Usa, il premier ha spiegato: "Tutti oggi mi sono stati grati e mi hanno ringraziato per il lavoro fatto con Erdogan. Senza il nostro intervento - ha sottolineato - non ci sarebbe stata la possibilità di arrivare alla nomina del nuovo segretario generale, e questo sarebbe stato un fatto gravissimo".Infatti il premier italiano ha avuto una lunga conversazione con Erdogan durante la fase negoziale per la nomina del nuovo segretario. La Turchia era l'unico Paese della Nato che si opponeva all'elezione di Rasmussen.
Dopo tale straordinario successo diplomatico, Silvio Berlusconi ha rivolto, a tutti i protagonisti della politica internazionale, l'invito a riscopire lo spirito di Pratica di Mare del 2002,e, pertanto, a riunire nuovamente il Consiglio dell'Alleanza Atlantica e la Federazione Russa.
L’IMPEGNO PER I PAESI POVERI DEL CONTINENTE AFRICANO
Silvio Berlusconi, presidente di turno del G8 dell’Aquila, che si è tenuto dal giorno 9 all’11 luglio del 2009, è riuscito a convincere i “Grandi” del Mondo, ad aumentare da dieci a venti miliardi di dollari, le risorse economiche da destinare ai Paesi del Terzo Mondo del continente africano ed a “combattere il protezionismo”, riavviando, di fatto, il negoziato per la libertà dei commerci, il c.d. negoziato di Doha, al fine di dare la possibilità a tutti quei Paesi che non sono nel benessere di esportare i loro prodotti senza barriere di ingresso.
L'IMPEGNO DI SALVARE LA TERRA DAI DISASTRI CLIMATICI
Silvio Berlusconi, da sempre, impegnato nella difesa dell'ambiete, ha richiesto a tutte le Nazioni, e non solo alll'Europa, di collaborare per ridurre le emissioni di anidride carbonica, in quanto la salvaguardia dell'eco-sistema deve essere un principio ed un valore condiviso da tutti.
IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE
Silvio Berlusconi, durante la recessione, il 10 ottobre del 2008, è Stato il Primo capo del Governo al mondo a richiedere e convincere gli Stati membri dell'Unione Europea, ad impegnarsi per evitare il fallimento di più di 400 banche. Il Governo Bush, ad esempio, su invito del nostro Presidente Silvio Berlusconi ha stanziato, più di 700 miliardi di dollari.
LA GUERRA SU GAZA
L'Italia non solo ha contribuito a fermare la guerra su Gaza, ma ha donato più di qualsiasi altro Stato al mondo per la ricostruzione, ovvero 100 milioni di dollari. Un esempio che è stato seguito, successivamente, anche, dagli altri Stati Europei.
LA RISOLUZIONE DELLE EMERGENZE IN NAPOLI, ABRUZZO E MESSINA
L'Italia e Silvio Berlusconi sono divenuti, per gli Stati di tutto il Mondo, un esempio di efficienza e professionalità da seguire, grazie alla straordinaria capacità dimostrata nel risolvere il dramma dei rifiuti di Napoli, ed i drammi umanitari causati da calamità naturali, quali il terremoto in Abruzzo e l'alluvione in Messina del 2009.
Tratto da Diva e Donna: Siamo giovani professionisti orgogliosi del proprio Paese e di quello che è stato fatto dal nostro Presidente del Consiglio, a livello nazionale ed internazionale, per favorire la pace e restituire dignità alle popolazioni oppresse.
La Storia del Nobel
Il Premio Nobel per la pace è stato previsto nel testamento di Alfred Nobel del 1895 ed è stato assegnato per la prima volta nel 1901.
L'assegnazione del premio non si è svolta in 19 occasioni: durante la prima guerra mondiale: 1914, 1915, 1916 e neanche nel 1918, mentre nel 1917 venne assegnato alla Croce Rossa Internazionale, negli anni difficili tra le due guerre mondiali: 1923, 1924, 1928 e 1932, durante la seconda guerra mondiale: 1939, 1940, 1941, 1942 e 1943, mentre nel 1944 venne assegnato alla Croce Rossa Internazionale (come durante il primo conflitto mondiale) negli anni della guerra fredda (1948, 1955, 1956) e la guerra del Vietnam (1966, 1967, 1972).Uno dei premiati, Linus Pauling, era già stato Premio Nobel nel 1954, ma per la chimica, prima di otterne quello per la Pace nel 1962.
Diversi sono stati gli uomini politici di primo piano ad essere premiati, non sempre senza provocare polemiche. Alcuni erano capi di stato, altri lo erano stati in passato o lo sarebbero diventati successivamente alla premiazione.
1906 - Theodore Roosevelt (Stati Uniti)
1907 - Ernesto Teodoro Moneta (Italia) 1919 - Thomas Woodrow Wilson (Stati Uniti)
1961 - Dag Hammarskjöld 1964 - Martin Luther King
1971 - Willy Brandt (Germania allora Repubblica Federale di Germania)
1973 - Le Duc Tho (Vietnam, prima Vietnam del Nord) e il segretario di stato statunitense Henry A. Kissinger
1978 - Menachem Begin (Israele) e Mohamed Anwar El Sadat (Egitto)
1983 - Lech Wałęsa (Polonia)
1987 - Óscar Arias, presidente del Costa Rica
1989 - Tenzin Gyatso XIV Dalai Lama capo del Governo tibetano in esilio
1993 - Frederik Willem de Klerk e Nelson Mandela (Sudafrica) 1994 - Yasser Arafat (Palestina), Shimon Peres e Yitzhak Rabin (Israele)
2000 - Kim Dae-Jung, presidente della Corea del Sud
2002 - Jimmy Carter (Stati Uniti)
2007 - Al Gore (Stati Uniti) e Rajendra Pachauri, India
2008 - Martti Ahtisaari
2009 - Barak Obama
Rappresentanti Istituzionali che hanno aderito
On.le Alfredo Antoniozzi - Eletto del PDL al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Centro - Membro del PPE
On.le Emerenzio Barbieri - Deputato del PDL
Lello Di Bari - Sindaco di Fasano
On.le Sabrina De Camillis - Deputata del PDL
Pasquale Calzetta - Presidente del Municipio XII di Roma Capitale
On.le Giampiero Catone - Deputato del PDL
On.le Roberto Cantiani - Consigliere Comunale del PDL di Roma Capitale
Sen. Giuseppe Ciarrapico - Senatore del PDL
On.le Nunzia De Girolamo - Deputato del PDL
Vincenzo Della Corte - Sindaco di Francavilla Fontana del PDL
Giuseppe Di Forti - Sindaco di San Cataldo (CL)
Sen. Ulisse Di Giacomo - Senatore del PDL
On.le Francesco De' Micheli - Consigliere Comunale del PDL di Roma Capitale
On.le Fabio Filippi - Consigliere Regione Emilia Romagna
On.le Pietro Franzoso - Deputato del PDL On. le Monica Faenzi - Deputata del PDL
On.le Foti Tommaso - Deputato del PDL On.le Gianna Gancia - Presidente della Provincia di Cuneo
On.le Giuseppe Gargani - Presidente della Commissione Giuridica del Parlamento Europeo 2004/2009
On.le Antonio Gazzellone - Consigliere Comunale del PDL di Roma Capitale
On.le Arturo Iannaccone - Deputato del MPA
On.le Riccardo Mastrangeli - Deputato di Forza Italia della XII legislatura
Sen. Domenico Nania - Senatore del PDL, Vice-Presidente del Senato
On.le Alessandro Pagano - Deputato del PDL
On.le Aldo Patriciello - Eurodeputato del PDL, eletto nella Circoscrizione Centro - Membro del PPE
On.le Renato Panella - Consigliere Provincia di Roma del PDL
On.le Paola Pelino - Deputata del PDL
On.le Potito Salatto - Eletto del PDL al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Centro - Membro del PPE
On.le Enzo Raisi - Deputato del PDL
On.le Laura Ravetto - Deputata del PDL
Sen. Luigi Ramponi - Senatore del PDL
On.le Elvira Savino - Deputata del PDL
On.le Michele Scandroglio - Deputato del PDL
On.le Salvatore Tatarella - Eletto del PDL al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Sud - Membro del PPE
On.le Giordano Tredicine - Consigliere Comunale del PDL di Roma Capitale
(lista non completa)
Giammario Battaglia a Roma Piazza San Giovanni alla manifestazione del Popolo della Libertà nel marzo del 2010
Lettera di denuncia al mediatore europeo
Il regolamento interno della Commissione Europea prevede all’art. 3, comma 3, che il Presidente rappresenta la Commissione UE e che, pertanto, è l’unico autorizzato a designare i membri della Commissione ad assisterlo in tale funzione.
Il Presidente della Commissione Europea, però, non ha mai provveduto ad indicare formalmente i nomi dei portavoce che sono autorizzati a rappresentarlo e, pertanto, a parlare in suo nome e, di conseguenza, in nome e per conto della Commissione.
La mancata applicazione della norma regolamentare da parte del Presidente della Commissione UE ha procurato l’effetto di autorizzare tutti i portavoce dei commissari UE a parlare in nome e per conto della Commissione.
Tale prassi ha finito per creare motivo di attrito tra la Commissione UE ed alcuni Stati Membri tra cui l’Italia, a causa di alcune dichiarazioni ingiustificate, strumentali e politiche di alcuni portavoce.
Vedasi, ad esempio, sia la dichiarazione rilasciata, il 25/09/09, dalla portavoce Barbara Hellfrich sull’assegnazione di quote di CO2 all’Italia, sia la dichiarazione rilasciata, il 31/08/09 dal portavoce Dannis Abbott sulla politica di immigrazione clandestina adottata dall’Italia.
Tali dichiarazioni hanno avuto l’effetto di mistificare la realtà e di dare un’immagine negativa ingiustificata dell’operato del Governo Italiano nel mondo.
Infatti, nonostante l’Italia abbia richiesto non solo all’Europa, ma a tutte le Nazioni di collaborare per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, in quanto la salvaguardia dell’eco-sistema deve essere un principio ed un valore condiviso da tutti, le dichiarazioni di Barbara Hellfrich hanno generato nella stampa e sui media l’opinione diffusa che l’Italia non volesse adoperarsi per la tutela.
Ed inoltre, nonostante l’Italia abbia firmato uno storico accordo di pace con la Libia ed attuato una politica comune per il contrasto della immigrazione clandestina, al fine di salvare migliaia di vite umane dalle mani della criminalità organizzata, le dichiarazioni di Dannis Abbott hanno procurato l’effetto di far apparire l’Italia sulla stampa e sui media come un paese razzista.
Per questi motivi chiediamo che il Presidente della Commissione UE rispetti il dettato normativo regolamentare della Commissione stessa affinchè applichi l’art. 3, comma 3, provvedendo a designare ufficialmente i portavoce autorizzati a parlare in nome e per conto della Commissione UE.